I sistemi di gestione della qualità, della sicurezza e dell'ambiente hanno una terminologia ampia e unica, con significati ben definiti. Capita però, a volte, di notare che alcune persone usano dei termini del settore in modo errato ed è bene, quindi, cercare di porre rimedio ai fraintendimenti più comuni.
La prima difficoltà si riscontra nell'utilizzo delle parole “certificazione” e “accreditamento” che vengono spesso utilizzate come sinonimi.
La certificazione è una procedura formale mediante la quale un Organismo di valutazione della conformità accreditato riconosce il sistema di gestione di un'organizzazione in base a una serie di requisiti specificati (ad esempio nella norma di riferimento ISO 9001:2015, se stiamo parlando di un sistema di gestione della qualità).
L'accreditamento, invece, è la valutazione indipendente degli Organismi di valutazione della conformità rispetto alla norma ISO 17021 “Valutazione della conformità - Requisiti per gli organismi che forniscono audit e certificazione di sistemi di gestione” per garantire la loro imparzialità, competenza e coerenza.
Una volta, quindi, che un organismo di valutazione della conformità viene accreditato per fornire i propri servizi può certificare il sistema di gestione di un'organizzazione. E' quindi sbagliato affermare di essere accreditati “ISO 9001:2015”, mentre è corretto dire di essere certificati rispetto alla norma.
Anche i termini “assicurazione della qualità” e “controllo della qualità” sono spesso usati in modo intercambiabile ma hanno un significato decisamente differente, anche se fanno entrambi parte della gestione della qualità. Offrire una garanzia o un'assicurazione di qualità significa mettere in atto processi per garantire che i prodotti o i servizi risultino conformi ai requisiti. E' il processo nato per assicurare che la qualità venga gestita nel modo migliore.
Controllare la qualità significa, invece, concentrarsi sull'ispezione finale per garantire che i prodotti o i servizi soddisfino i requisiti. Il controllo della qualità viene utilizzato per verificare la qualità di un prodotto o servizio. Si utilizza, quindi, per verificare la qualità dell'output.
C'è molta confusione anche tra i termini “audit” e “ispezione”.
L'audit è una valutazione formale di un processo o di un sistema volta a determinare se soddisfi o meno uno standard definito a monte. Gli audit, ad esempio, vengono eseguiti per verificare la conformità agli standard di riferimento attraverso un riesame sistematico delle evidenze oggettive.
L'ispezione, invece, è una valutazione di prodotti o di processi che implica misurazioni o test per confermare che il prodotto (o il processo) soddisfi i requisiti e/o gli standard specificati.
Ci rendiamo conto che i due termini appaiono ancora abbastanza simili e dunque aggiungiamo, per maggiore chiarezza, che un'ispezione potrebbe non essere formale o pianificata ma che potrebbe anche essere prevista da una procedura formale. Possiamo addirittura considerare un'ispezione come parte di un audit, mentre non possiamo assolutamente considerare un audit come parte di un'ispezione.
Tra le tipologie di audit troviamo: gli audit interni, gli audit di seconda parte, quelli di terza parte e, in altri ambiti, gli audit che si occupano di verificare gli aspetti finanziari, ecc. Tra le tipologie di ispezioni ci sono invece: le ispezioni della sicurezza del sito, le ispezioni della struttura, le ispezioni del luogo di lavoro, ecc. Speriamo che le nostre spiegazioni per alcuni termini selezionati che a volte possono creare confusione tra chi ha una minore conoscenza della materia vi possano aiutare nel vostro lavoro quotidiano.